Dimissioni dall’incarico di Coordinatore del PDL di Coriano

20 10 2011

 

 

 

 

Coriano, 20 ottobre 2011

Oggetto: Dimissioni da tutti gli incarichi

 

            Con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni da Coordinatore Comunale per il Popolo Della Libertà per incompatibilità di pensiero e di prospettiva per le future elezioni comunali con altri membri del direttivo corianese.

            Premesso che la mia lealtà verso il Partito non è mai venuta meno, mi sono ritrovato a dover fare i conti con personalismi ed a attacchi trasversali che mai mi sarei aspettato, per cui amareggiato di questa situazione, prendo atto dell’inesistenza del PDL a Coriano in quanto gruppo di lavoro e mi faccio da parte senza ripensamenti, dando anche la possibilità a taluni tesserati ed esponenti di regolarizzare incontri e riunione che fino ad oggi possono essere additate come “carbonare”.

Ritengo che la lealtà, la correttezza personale e il coraggio delle proprie azioni siano il biglietto da visita di ognuno di noi, quindi credo di poter uscire da questa esperienza a testa alta. Purtroppo non tutti abbiamo gli stessi valori, ma ognuno deve rispondere alla propria coscienza e a nessun altro.

 

Cordiali saluti

 

Christian Purpari





“Per me il passato non è che una pedana dalla quale si prende lo slancio per il più superbo avvenire” – Mussolini (Roma, 01/02/1924)

1 08 2010

L’Italia è stato fino a pochi anni fa, il Paese dove vi era il più alto numero di partiti politici. Adesso con l’avvento del PDL e del PD la situazione è un po’ cambiata.

Se guardiamo il passato Italiano ci sono stati però pochi partiti che possiamo definire storicamente importanti. Uno di questi è senz’ombra di dubbio il Partito Fascista che ha cambiato la storia del nostro Paese.

In questo post non voglio entrare nel merito se è stato un cambiamento positivo o negativo (oltretutto riconoscendomi in questa ideologia mi sembra ovvio che cosa direi…), ma voglio analizzare la situazione presente rapportata a questa realtà.

Ai tempi della sua nascita, questo movimento si poteva identificare come combattentistico, socialista revisionista, organicista e nazionalista.

Nel corso degli anni il Partito Fascista ha subito una metamorfosi ed è diventato prima MSI poi Alleanza Nazionale, prima di confluire nel Popolo Della Libertà. Ci sono stati anche altri partiti nati da questa ideologia comune come Fiamma Tricolore, La Destra, Forza Nuova,…

Ma questa ideologia può continuare a vivere all’interno di un calderone culturale come il PDL dove sono convogliati Forza Italia, Popolari Liberali, Repubblicani e ex Socialisti?

Secondo il mio pensiero la risposta è Sì.

In ogni partito ci sono state, ci sono e ci saranno sempre delle correnti ideologiche interne e il PDL non poteva essere un’eccezione.

Ma è veramente importante il nome con cui ci si presenta? NO, ci si può chiamare Partito Fascista o MSI o AN o PDL, ma quello che conta veramente sono i valori in cui una persona crede e il retaggio che si porta dietro.

Inoltre bisogna anche capire che l’ideologia fascista non è più attuale com’era concepita negli anni ’20 e visto che siamo nel 2010, bisogna evolvere quello che era l’inizio.

Il PDL può essere l’occasione di raggiungere un elettorato che diversamente si faticherebbe a raggiungere e quindi deve essere un modo per spronarci a superare le difficoltà attuali.

Chi proviene da quest’ideologia deve vantare una rettitudine morale, un senso di giustizia e un amore per il proprio Paese che deve essere d’esempio a tutti gli altri che amaramente non possono fare altro che ammirare tanto spirito.

Mi permetto anche di peccare di presunzione affermando che gli ex AN sono stati i primi e i migliori ad utilizzare appieno gli strumenti tecnologici e a disposizione fin’ora per parlare alla popolazione e di creare quella che viene definita la politica 2.0 .

Questo spirito d’iniziativa e di determinazione è quello che ci ha sempre distinto e che ci ha sempre permesso di ottenere i migliori risultati, per cui avanti così, senza MAI MOLLARE e sempre a testa alta, perché i nomi cambiano, ma noi saremo sempre noi!





“Chi non viaggia non conosce il valore degli uomini.” Proverbio Moresco

7 06 2010

Venerdì scorso sono stato a Milano per lavoro e per il ritorno ho dovuto utilizzare il treno. Non sono un abituè di questo mezzo, in quanto viaggiando per lavoro ho necessità di muovermi liberamente e quindi mi sposto sempre in auto.

In un viaggio noioso e che avrebbe dovuto essere abbastanza breve (3 ore senza effettuare nessun cambio) ho avuto modo di verificare ciò che già mi era stato fatto presente da chi invece utilizza più frequentemente questo mezzo di trasporto e che io davo per “impossibile” nei termini in cui mi è stato raccontato.

Invece sono costretto a costatare che in Italia è ancora una volta TUTTO POSSIBILE.

Sorvoliamo sul fatto che l’ultimo mio viaggio su rotaia risale al lontano 2004 e sono rimasto bloccato nella stazione di Torino per un’occupazione della stazione da parte di dimostranti e che a distanza di 6 anni anche questa volta il treno è partito con 34 minuti di ritardo…

Nonostante questo, riusciamo a partire e il viaggio proseguiva normalmente.

Ci fermiamo nella stazione di Parma e in mezzo ai viaggiatori che aspettavano il treno, salì anche una extra-comunitaria (presumibilmente Rumena dall’accento) che, approfittando della sosta, distribuì i classici bigliettini << sono povera con 3 fratelli, grazie>>.

Biglietti scritti al computer e ben impaginati che furono distribuiti velocemente a tutti i viaggiatori del mio scompartimento. Nel ritornare indietro, ovviamente, chiedeva “un contributo alla sua causa”..

Fin qui tutto normale. Quello che mi ha lasciato sconcertato è successo in seguito.

Ovviamente si è avvicinata anche a me per chiedere l’elemosina e si è accostata con un modo di fare estremamente arrogante e indisponente. Quando mi sono rifiutato di darle qualcosa, mi ha anche mandato a…. quel paese!

Ma ciò che ritengo eclatante non è neanche questo.

La sua ricerca fondi è durata abbastanza e nel frattempo il treno è ripartito.

Dubito che questa persona abbia avuto il tempo di obliare il biglietto che sicuramente aveva regolarmente acquistato….

Neanche a farlo apposta, pochi minuti dopo passa il controllore.

Chiede i biglietti a tutti i passeggeri, compreso il militare di fronte a me che si era addormentato e quando arriva a me, le (visto che era una donna) porgo il mio biglietto e aspetto che me lo marchi. Quando me lo restituisce le chiedo se per caso avesse controllato il biglietto anche a quella ragazza che ancora si aggirava sul treno per racimolare la giornata.

Queste le parole dettemi dal controllore: “e cosa la controllo a fare…?”

E cosa la controllo a fare?

Ergo: è inutile che la controlli tanto non ha né documenti né soldi, quindi il mio lavoro consiste nel controllare chi, nell’eventualità che non abbia il biglietto, possa pagare la multa.

Mi sarei aspettato una qualunque altra risposta, ma non questa.

Così torniamo al discorso che ormai noi siamo ospiti in casa nostra. È giusto controllare e punire chi regolarmente usufruisce nella maniera corretta dei servizi messi a disposizione del cittadino, mentre è inutile punire chi se ne approfitta. E se tutti cominciassimo a girare senza documenti infischiandocene delle regole e delle leggi? Cosa succederebbe?

Solo nel mondo in cui viviamo possiamo raccontare queste cose e rimanere con la faccia impassibile. Purtroppo ci siamo abituati a vivere in questo modo e non ci stupiamo quasi più, ma forse non è che sarà arrivato il momento di dire BASTA?!





Notaio, ho la febbre. Voglio fare testamento!

19 11 2009

Anche oggi aprendo i giornali si possono leggere titoli come: “X numero di morti: avevano contratto la febbre suina” o “altri X morti per la febbre suina”, ecc. Dico, meno male che non ho ascoltato il telegiornale, altrimenti mi sarebbe venuta voglia di non uscire di casa per la paura!

MA CHE COS’È LA FEBBRE SUINA?

L’influenza suina è un tipo di influenza che ha come origine la trasmissione endemica (normalmente presente sul territorio, ndr) del virus  della famiglia degli Orthomyxovirus.

Gli Orthomyxovirus comprendeno 5 generi di virus:

  1. Influenzavirus A
  2. Influenzavirus B
  3. Influenzavirus C
  4. Thogotovirus
  5. Isavirus

Per ora limitiamoci a parlare del ceppo che ci interessa e cioè dell’Influenzavirus A.

Questo tipo di ceppo è quello che provoca le pandemie di influenza e infetta l’uomo, i mammiferi e gli uccelli.

A sua volta è diviso in diversi gruppi che ne identificano la natura e le caratteristiche. Si identificano 2 antigeni principali: l’H e la N (da qui il nome H1N1).

L’H indica l’emaglutinina di cui se ne conoscono 15 tipi, mentre la N indica la neuroaminidasi divisi in 9 tipi attualmente conosciuti.

L’ H1N1 che è quella che ci interessa deriva fondamentalmente dall’influenza dei volatili. Cercando di essere breve e per renderla facile, l’aviaria può colpire l’uomo, ma è un tipo di virus che non si trasmette da uomo a uomo, invece la cosiddetta suina, deriva comunque dagli uccelli, ma viene trasmessa ai maiali, nei quali viene ricombinata e poi trasmessa all’uomo e questa volta può essere trasmissibile da uomo a uomo. Questo perché il maiale e l’uomo hanno una similitudine fisiologica del 95%.

PERCHÉ L’ALLARME?

L’ H1N1 non è molto diversa da una qualunque influenza e allora perché preoccuparsi? La preoccupazione deriva SOLO ED ESCLUSIVAMENTE dal fattore contagio. Nelle normali influenze stagionali si può avere un contagio pari al 5% della popolazione italiana, mentre con questo tipo di ceppo il contagio si aggira intorno al 30%.

Posso anche dirvi che il tasso di mortalità di una normale influenza è del 1% sui casi di contagio, mentre il tasso della suina è dello 0,05%.

Come potete vedere da questi dati, l’allarmismo fomentato da giornali e telegiornali è infondato oltre che IRRESPONSABILE.

È vero che ci sono stati dei morti, ma questi casi sono dovuti ad una situazione di salute già precaria di soggetti con patologie diagnosticate.

Le principali complicanze di questa influenza sono 2:

  • Polmonite interstiziale – provocato dal virus che colpisce solo la trama interstiziale dei polmoni
  • Polmonite lobare da sovrainfezione batterica – provocata da un batterio (streptococco pneumoniae) che colpisce il polmone già debilitato e interessa un lobo intero

COME COMPORTARSI PRIMA E DURANTE

Chiudiamo questo post con qualche consiglio sul comportamento da tenere nella quotidianità al fine di ridurre al minimo le possibilità di contagio:

  • Corretta igiene personale con particolar riferimento al lavarsi le mani soprattutto quando non si è all’interno delle mura domestiche;
  • Coprirsi sempre il volto durante colpi di tosse o starnuti (meglio se con un fazzoletto usa e getta);
  • Evitare di utilizzare posate o bicchieri di altre persone ;
  • Non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca con le mani non lavate;
  • All’insorgere dei primi sintomi, chiamare subito il proprio medico.

* queste regole le potete visionare al link della pubblica istruzione

L’influenza si manifesta con una temperatura elevata (intorno a 38,5°-39°) per un periodo di 3/4 giorni e con tosse secca. La “degenza” si aggira intorno a 7/8 giorni.

Una cosa importante da sottolineare è che se dopo essere guariti, compare una ricaduta con febbre e tosse produttiva grassa, bisogna chiamare subito il medico curante per evitare complicanze.

Spero di essere stato utile





No al crocifisso nelle scuole

5 11 2009

crocifisso a scuolaCi siamo!!!

Abbiamo cominciato con le benedizioni pasquali e siamo arrivati anche al “bandire” il crocifisso dalle aule di scuola!

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha decretato che esporre il crocifisso nelle aule sia “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni“.

Ovviamente il governo italiano ha presentato ricorso e se verrà accettato,  il caso verrà ridiscusso nella Grande Camera.  Se, al contrario, il ricorso non verrà accolto, entro 3 mesi la sentenza diverrà definitiva e entro 6 mesi il Governo italiano riceverà direttive dal Consiglio d’Europa su come comportarsi per non ricevere sanzioni. Tutto ciò è sconcertante!

Il rapporto fra lo Stato Italiano e la Chiesa Cattolica fu sancito nei Patti Lateranensi l’11 febbraio 1929, dove viene garantita alla Chiesa il riconoscimento di Religione di Stato in Italia. Ciò vuole dire un credo religioso viene imposto dal potere centrale a tutti i cittadini di una nazione, o che comunque gode di un particolare riconoscimento a livello istituzionale rispetto ad altre religioni presenti nel territorio.

Questo “accordo” fra Stato e Chiesa Cattolica garantisce che la religione cristiana è l’unica riconosciuta nel territorio italiano. Ovviamente esiste la libertà di culto e chiunque può scegliere liberamente di professare la religione nella quale si identifica, ma non è parificata a quella riconosciuta dallo Stato.

Quando ero ancora uno studente ricordo che nella mia classe, vi erano 1 ateo e 1 Testimone di Geova. Questi due miei compagni, quando arrivava l’ora di religione (ovviamente cristiana cattolica), uscivano per andare a seguire un’altra lezione o a casa se quest’ora capitava all’inizio o alla fine della mattinata. Non mi ricordo di aver mai assistito a lamentele o rimostranze. Se in Italia è riconosciuta solo una religione, coloro che non si sentono di abbracciare questo credo, possono comportarsi diversamente in piena libertà, ma non possono pensare di far cambiare le nostre usanze a loro favore.

Faccio l’esempio contrario. Se fosse un Italiano ad andare in un altro Paese, magari dove vige la religione musulmana, cosa succederebbe? Credete che sarebbero altrettanto tolleranti nei confronti dello straniero? Ve lo dico io cosa succederebbe. L’Italiano rischierebbe la vita tutti i giorni, in quanto non solo non verrebbe accettato, ma verrebbe considerato peggio di un animale.

Se si permettono cose come questa, si arriverà al punto che durante il Ramadan neanche noi potremo mangiare per non “offendere” quelli che seguono questa pratica, i nostri figli non potranno mangiare maiale a scuola, perchè gli altri bambini non possono, ecc.

E se in una classe fossero presenti musulmani e induisti, cosa si potrebbe mangiare? Dovremmo diventare tutti vegetariani per accontentare tutti?

Cosa è giusto e cosa è sbagliato

La cosa più sensata dal mio punto di vista è continuare come abbiamo fatto fino adesso. La religione Cristiana Cattolica DEVE ESSERE L’UNICA RICONOSCIUTA in quanto fa parte della nostra storia e della nostra tradizione. Le altre religioni usufruiscono dei diritti alla professione e del rispetto di culto, ma non possono interferire con la NOSTRA religione.

Tempo fa scrissi che andando avanti di questo passo la nostra piadina verrà vietata perchè contiene strutto, vediamo quanto ci vorrà per arrivare a questi livelli….





Denunciare o non denunciare… questo è il problema!

21 10 2009

dottorePrendo spunto da una discussione fra Davide Isidoro e Matteo Zoccarato (link) sul tema degli immigrati ed in particolar modo sul discorso inerente alla legittimità della denuncia da parte di un medico qualora il paziente sia un immigrato clandestino. Ho preso spunto da un botta e risposta dove viene fatto l’esempio di cosa succederebbe se al posto di un clandestino il paziente fosse un rapinatore o un assassino. Su questo argomento ho una certa conoscenza tecnica e mi piacerebbe condividerla.

Innanzitutto la figura del “medico” è molto generale. Bisogna fare una distinzione importante che fa anche cambiare il tipo di obblighi che questa figura deve tenere. Il medico può distinuguersi in:

  • Pubblico ufficiale (direttore sanitario, direttore dipartimento igiene sanità pubblica, perito, consulente tecnico e ausiliare di Polizia Giudiziaria)
  • Incaricato al pubblico servizio (medicina generale o comunemente detto “medico di famiglia”, pediatra di libera scelta e tutti i medici dipendenti dell’A.S.L.)
  • Esercente di un servizio di pubblica necessità  (liberi professionisti)

Nel caso di un Pubblico Ufficiale e di un Incaricato di pubblico servizio vi è SEMPRE  l’obbligo di DENUNCIA sia se le suddette figure prestino direttamente l’opera al paziente, sia se anche solo per puro caso vengono a conoscenza che la persona in cura abbia dei problemi giudiziari. L’unica esimente a questo obbligo è il caso in cui sussistano dei pericoli per la salvaguardia della salute (o della vita) per il medico e per la sua famiglia.

Nel caso, invece, degli Esercenti di sevizi di pubblica necessità, vi è l’obbligo di redigere un REFERTO. Questo sostanzialmente è un’altra forma di denuncia, cambia solo la forma giuridica dell’atto. In questo caso però le esimenti da quest’obbligo sono 2. La prima e sempre uguale ai casi analizzati precedentemente e quindi dove sussista la possibilità di un reale pericolo per la vita del medico e della sua famiglia, mentre la seconda si verifica quando il referto espone la persona ad una procedura penale. In quest’ultimo caso il medico viene a sua volta denunciato per “reato di rivelazione di segreto professionale”.

Ora permettetemi una riflessione. Concordo con quanto scritto da Matteo Zoccarato sul fatto che non ci deve essere distinzione fra un omicida, un ladro ed un immigrato clandestino. Il clandestino non si trova in Italia per un errore burocratico o per una nostra pecca. O meglio, mi correggo… è una nostra pecca. Non si può permettere ad ondate di stranieri di arrivare sul nostro territorio e poi cercare il modo per regolarizzarli e tenerli qua. Quando si permette l’immigrazione, bisognerebbe farlo avendo dei dati ben precisi sui posti di lavoro, sulle esigenze della Nazione, altrimenti succede quello che vediamo tutti i giorni. Persone straniere che vengono favorite nell’assegnazione di case pubbliche, formazioni di “ghetti” etnici dove cammini e ti guardano male come se fossi tu lo straniero, ecc. Senza contare la disoccupazione. Persone che arrivano in Italia e poi non trovano lavoro, rimanendo a carico dello Stato e di conseguenza a carico dei cittadini italiani nella migliore delle ipotesi, oppure conducono attività illecite nella peggiore. Senza contare gli episodi di intolleranza religiosa dimostrata dai musulmani negli ultimi tempi. E noi cosa facciamo? Cominciamo a domandarci se sia giusto che il NOSTRO prete cattolico benedica le scuole per non offendere la sensibilità di chi abbraccia un’altra religione?

Il metodo migliore secondo me, è quello attuato dal Canada. Se vuoi entrare in quello Stato, devi fare domanda inviando anche il tuo curriculum. Quando vieni chiamato, ti hanno già assegnato una casa e una lista di lavori adatti alle tue capacità. Se ti integri, bene! Altrimenti torni a casa e viene chiamato quello dopo di te in graduatoria.

Questo è il modo per garantire dignità alla persona e produttività alla Nazione. Altrimenti continueremo ad essere “l’albero della cuccagna” da cui attingere. Non funziona così. L’animo cattolico e l’amore per i “fratelli” non deve annebbiarci la vista sui reali problemi che tutto ciò comporta. Gli Italiani sono stanchi di essere considerati stranieri a casa loro.

Concludendo e tornando al tema principale, ritengo che chiunque abbia diritto a ricevere cure ed aiuti, quello che invece voglio contestare è il motivo per cui sono qui. Se sono clandestini, vanno presi e rimandati da dove sono venuti. Se continuiamo ad accettare ciecamente tutti quelli che arrivano senza distinzione, continueremo ad essere costretti a questi dilemmi etici, e a trovare scappatoie per la salvaguardia di persone che non “hanno l’autorizzazione” a stare sul nostro territorio.





L’immagine è tutto!

20 10 2009

Al giorno d’oggi l’importante è apparire, mentre passa in secondo piano l’essere. Sempre più spesso ci si imbatte in situazioni in cui la madre del bambino antepone le proprie esigenze a quelle del figlio, ma sempre in “separata sede”, mentre di fronte ad altre persone si fa vedere dolce e premurosa. Queste situazione sono sempre più frequenti e basta osservare per esempio il comportamento che le madri adottano quando sono al ristorante insieme ad amici e quando vanno a prendere i figli all’uscita da scuola. Lì si può notare effettivamente se il genitore è coerente e se vive di facciata.

All’uscita da scuola, davanti alle maestre, tutte le mamme sono affettuosissime. Baci, abbracci, effusioni come se non vedessero il proprio figlio da anni, al ristorante invece capita di vedere che le madri siano “troppo impegnate” a parlare con gli amici per poter dedicare attenzione ai figli che spesso corrono per il ristorante rischiando anche incidenti con i camerieri, i quali sono costretti a lavorare schivando i bambini (ricordo che se da un urto cameriere/bambino il cameriere perde la presa sui piatti o sui vassoi che trasporta è facile che chi si faccia male è proprio il bambino).

Il padre è diverso nel comportamento. Attenzione! Non voglio dire che sia meglio o peggio, ma difficilmente utilizza “2 facce”. Il carattere dell’uomo lo porta ad essere in qualche modo più coerente nel suo modo di rapportarsi con i figli.

Qui sotto pubblico un esempio. La diatriba fra Fabrizio Corona e Nina Moric può darci modo di vederne un’applicazione pratica. Partendo dal presupposto che sbagliano tutti e due a rendere pubblici i loro problemi, analizziamo cosa è successo a “Domenica Cinque”. Prima viene riproposta l’intervista fatta a Corona nelle puntate precedenti (premetto che non l’ho seguita e qui mostra le risposte solo ad alcune domande), poi viene ascoltata la versione della Moric. Da come dipinge il comportamento di Corona, sembra che il padre sia, come dice lei rimarcando l’uso improprio del termine, un delinquente che si interessa al figlio solo quando ne ha voglia e che lo mescola alla famiglia della nuova compagna. Partendo dal punto fermo che ognuno di noi conosce la propria realtà e che parlare dei fatti di altre persone equivale ad ipotizzare, diamo per buono quello che afferma la Moric e che Corona non sia un buon esempio per il piccolo Carlos.

Premesso questo guardiamo in faccia la realtà. Il lato “pubblico” della coppia fa trasparire che nessuno dei due sia un buon esempio per il figlio. Lui, tanto discusso sui ricatti alle star, finito in prigione ed eterno “bullo”, Lei che in questa stessa intervista si definisce di educazione cattolica, deve la sua notorietà al suo corpo del quale spesso a dato sfoggio. Tutti e due amanti delle feste trasgressive e dell’essere protagonisti del gossip.

Questa è la prefazione a questo post, ora mi preme analizzare quello che emerge da questa intervista specifica.

  • La Moric dice che non vuole far sapere al figlio di questi problemi con il padre. Questa cosa mi sembra improbabile da attuare visto che ne ha appena parlato male su di una televisione pubblica, dove (ammesso che il bimbo non veda una registrazione) sicuramente qualche compagno di scuola di Carlos avrà appreso questo tipo di discorso e riconosciuto l’amichetto provvederà ad informarlo, nella migliore delle ipotesi….
  • Nina fa finta di non aver portato apposta il piccolo Carlos in televisione, quando in realtà è stata una cosa studiata appositamente
  • la COMMEDIA al momento dell’entrata del figlio. Baci, abbracci, “amore mio!”… tutte scene come se non lo vedesse da chissà quanto, quando fondamentalmente sono arrivati insieme agli studi una mezz’oretta prima. Tutto esasperato per mostrare “l’amore infinito” che questa mamma ha per suo figlio
  • Infine, vengono invitati mamma e figlio per cantare “Because the night” (e si distingue chiaramente l’invito della presentatrice) e casualmente la Moric si allontana dal figlio lasciandolo con Barbara d’Urso e mette in luce unicamente la sua voce.

Il mio non è sicuramente un voler difendere Fabrizio Corona, ma non posso non notare la strumentalizzazione che viene fatta da Nina Moric a danno del figlio e purtroppo, questa è una situazione sempre più frequente nelle mamme moderne. Ultima cosa che per me è raccapricciante è che la Moric dichiara che siccome Corona non le passa più il mantenimento da diverso tempo, gli impedisce di vedere suo figlio. Ci sarebbe da ridere, se non fosse tragico. Se Corona non contribuisce al mantenimento del figlio, ci sono gli avvocati e i giudici a cui spetta risolvere il problema, ma il figlio che colpa ne ha? Visto che bisognerebbe tenere i figli fuori dai conflitti dei genitori, cosa racconta a suo figlio quando gli dice che non vede il padre? Gli dice che non lo può vedere perchè il papà non paga? Gli racconta che il denaro viene prima del rapporto padre/figlio?

Purtroppo questa è la verità. Sempre più mamme “usano” i figli come scusa per fare le vittime in pubblico e per estorcere più soldi all’ex compagno. Nei Paesi dell’est questa pratica è diventata una regola ed infatti possiamo notare come le donne che emigrano verso l’Europa si comportano nei confronti degli uomini europei con i quali iniziano (e finiscono) una relazione.

Forse è arrivato il momento che i giudici al momento della sentenza di affidamento, tenghino anche conto di questi fattori e comincino a valutare i casi secondo coscienza e tralasciando il detto che “la mamma è sempre la mamma”





La storia viene scritta dai vincitori…

16 10 2009

Come tutti sanno la storia viene scritta da chi vince le guerre. Ecco perchè tutto quello che abbiamo studiato sui libri di scuola è sempre stato scritto con una certa “impronta”, merito anche dell’ideologia che è sempre stata dei Paesi a regime comunista, grazie alla quale manipolando la cultura si riesce a far passare una corrente di pensiero come unica verità.

Sarà forse per questo motivo che la scuola di Ospedaletto in collaborazione con la scuola di Cerasolo ha organizzato una gita per le classi quinte a Marzabotto. Fin qui sembra tutto normale, ma in aggiunta a questo sembra sia parte del programma anche la visita di un ex partigiano che narrerà la storia, per come lui l’ha vissuta. Questo potrebbe essere istruttivo e sicuramente un punto di vista storico riportato da chi ha vissuto i fatti in questione in prima persona è sicuramente interessante soprattutto per un bambino, ma il buon senso richiederebbe una veduta più ampia.

Secondo me, dopo quest’incontro sarebbe opportuno invitare qualche reduce scampato alle foibe.

Bisognerebbe ricordare che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 in Istria e in Dalmazia i partigiani slavi si vendicarono contro i fascisti e gli Italiani non comunisti. Bisognerebbe ricordare del massacro di circa un migliaio di persone che dopo essere stati martoriati furono gettati nelle fosse comuni chiamate foibe perchè considerati “nemici del Popolo”.

foibeBisognerebbe ricordare che dopo l’occupazione di Trieste, Gorizia e Istria da parte della Jugoslavia (1945), le truppe del maresciallo Tito presero di mira gli Italiani, in particolar modo fascisti, cattolici, liberldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini.

Ci sarebbe anche da discutere sul clima di terrore instaurato in Russia, Albania, Romania e in tutti i Paesi comunisti dove anche la libertà di parola era negata e perseguitata.

“Forse” bisognerebbe spiegare che la dittatura, l’odio razziale e la discriminazione sociale sono le cause delle peggiori vicende accadute nella storia dell’uomo e che la storia ci “dovrebbe” insegnare che migliaia di persone sono morte e hanno sofferto perchè lo Stato sovrano è sempre stato sordo alle esigenze.

Con gli amici del PDL vedremo di presentare un’interrogazione al Sindaco per sapere se nei vari progetti educativi del territorio, ve ne sia uno simile a quello che ho proposto in questo post o se hanno intenzione di raccogliere il mio suggerimento.





Ci vorrebbe una legge ad hoc…

20 09 2009

Una volta esistevano i lavavetri…

lavavetriEra la massima espressione che veniva usata per denigrare gli extra-comunitari che arrivano in Italia ed invece di cercare lavoro, si appostavano ai semafori, facendo finta di lavare i vetri per raccimolare qualche spicciolo. In un’indagine statistica è poi stato scoperto che “qualche spicciolo” voleva dire una media di 300.000 delle vecchie lire (oggi 150,00 € più o meno) al giorno. Questo fece riflettere, perché quale lavoro onesto permette di guadagnare una cifra giornaliera simile? O sei un imprenditore , con tutti i rischi d’impresa o te la sogni una cifra del genere.

Ma come per l’abbigliamento e i cellulari, anche la moda dell’accattonaggio cambia. Chi come me lavora nel settore marketing, conosce l’importanza della comunicazione pubblicitaria e dello studio dei brand per il prodotto o servizio in questione… bene, penso che anche fra “chi fa la vita” come li chiama Samuel L. Jackson nel film “Pulp Fiction”, ci sia chi studia nuovi modi per fare accattonaggio.

Ovviamente il lavavetri continua a fare tendenza, tanto nessuno gli dice niente! Cambiano però le nazionalità impegnate in quest’attività. Gli ultimi sono i senegalesi (perlomeno nella provincia di Rimini).

Dopo i lavavetri, hanno cominciato a vedersi i parcheggiatori. Questi soggetti stazionavano nei parcheggi pubblici e chiedevano “un contributo” per la segnalazione di posti vuoti (che chiunque poteva vedere anche senza i loro aiuto), per il controllo dell’auto e in alcuni casi, per evitare che loro stessi rigassero le auto parcheggiate. Ha fatto scalpore l’episodio successo anni or sono nel parcheggio che esisteva all’Arco d’Augusto, quando una ragazza che si è rifiutata di pagare è stata afferrata per i capelli da 2 Albanesi, i quali le hanno rigato la fiancata e le hanno detto: “la prossima volta te lo facciamo in faccia!”.

Dopo questo fenomeno sono apparsi anche fuori dai supermercati, che si offrono di portarti le borse della spesa fino alla macchina. Piuttosto innocui (anche se insistenti) e diciamo utili per le signore anziane.

Adesso invece vanno di moda gli accattoni storpi ai semafori. Questi personaggi sono i peggiori insieme a quelli che si fingonoaccattonaggiomalati per raccimolare soldi che gli evitano di lavorare.

Per esempio, ce ne sono 2 che stazionano sulla Superstrada per San Marino. Questi 2 Rumeni arrivano in autobus la mattina presto camminando normalmente, poi prendono la stampella e cominciano la sceneggiata. Questo fino a sera, quando finiscono il loro “turno” e come per miracolo, tornano a camminare normalmente.

OGGI, UN EPISODIO SIMBOLO

Questa mattina mi è capitato di assistere ad un episodio che definirei esaustivo.

Ero alla pasticceria Adriatica a Bellaria e, come tutte le volte che vado nei pressi dell’isola dei Platani, incontro un Rumeno che chiede l’elemosina mostrando un cartello dove si può leggere: “ Aiutatemi, ho la leucemia“.  Sono 2 anni che per tutta la settimana gira con questo cartello in bella vista e non presenta nessun sintomo di quella malattia. Poi il fine settimana passeggia tranquillamente con la compagna, vestito bene e fa shopping nei negozi.

Oggi ferma alcune signore anziane fuori dalla pasticceria e chiede l’elemosina facendo finta, come al solito, di non sapere bene l’italiano. Una di queste signore cerca nelle tasche e trova una moneta che non ho visto bene essere da 20 cent o da 50 cent. Questo Rumeno alla vista della moneta comincia ad urlare ed inveire contro la signora: “Pezzente! Per chi mi hai preso? Cosa ci dovrei fare con quella miseria?”

Fatto questo entra in pasticceria, chiede un bombolone e quando gli sono stati chiesti 70 cent, ne ha dati solo 11 e ha risposto: “Fatteli bastare!” e quando la commessa non gli ha dato quello che ha chiesto, è uscito insultandola.

Secondo me, situazioni di questo genere sono inammissibili. Ci vorrebbe qualche provvedimento fatto ad hoc per eliminare e prevenire questo tipo di situazioni.

Spero che il mio amico e collega di AN-PDL GIANLUCA MEDRI possa intervenire sul discorso sicurezza e trovi un rimedio a Bellearia nel frattempo che aspettiamo un provvedimento a livello nazionale che, speriamo, rispedisca tutti questi soggetti che non hanno nessuna voglia di integrarsi nel loro Paese di origine, possibilmente con la negazione di un possibile ritorno in futuro.





Cominciamo male!

1 09 2009

Ieri, lunedì 31 agosto, sono stati eseguiti i lavori per il montaggio degli autovelox sulla superstrada per San Marino. Gli “armadi” erano già stati montati come già anticipato in un post passato, ma era prevista solo per settembre la messa in opera anche delle macchine vere e proprie. Contrariamente a tutti i lavori che il comune ha in progetto, questo è rimasto fedeli ai tempi previsti ed è stato eseguito l’ultimo giorno di agosto in modo che dal primo del mese odierno, avrebbe già potuto <<fotografare i passanti>>.

Come spesso accade, non tutte le ciambelle riescono col buco…

Nel fare la base, gli operai hanno inavveritamente bucato un cavo di fibra ottica che passava proprio sotto all’ubicazione dell’autovelox. Questo cosa ha comportato?

Semplice! Hanno isolato i telefoni, e quindi internet, di famiglie e aziende. Si parla di 2.500 utenti. Non so se questo dato sia attendibile, fatto sta che la messa in atto di questo strumento non ha avuto l’inizio auspicato. Poi si sa, i mali non vengono mai da soli e per l’amministrazione del Comune di Coriano c’è un problemino in più.

Il mese scorso noi del PDL abbiamo presentato un’interrogazione su questo tema (la potete trovare su questo link) e  non abbiamo ancora avuto risposta. Durante l’ultimo Consiglio Comunale il gruppo consigliare di opposizione ha chiesto novità su questa risposta rimasta latente e il Sindaco ha semplicemente dichiarato che non l’aveva intesa come interrogazione (…), dando poi una spiegazione un po’ irrisoria.

Sorvoliamo sul discorso secondo cui l’autovelox funziona come deterrente per la velocità, in quanto (ma è solo una mia opinione) mettendo un punto di rilevamento nell’arco di 10 km (comprendendo anche il tratto di competenza di Rimini) non attui nessuna prevenzione. Una volta che le persone hanno imparato il luogo in cui è posizionato “l’armadio” non faranno altro che rallentare quando arrivano in prossimità e riacceleranno appena passato.

Diciamo la verità, questo è solo uno strumento che l’Amministrazione ha voluto per riempire un po’ le casse che attualmente sono scarne. Ma il problema che accennavo prima è che appena dopo 3 giorni dal Consiglio Comunale è stata approvata una legge secondo la quale gli autovelox sono di competenza del Corpo di Polizia e non del Comune. L’eccezione a questa legge si ha quando il centro è urbano o in presenza di un semaforo.

Siccome l’Amministrazione, come ha dichiarato in C.C., ha portato il limite di velocità in quel tratto a 70 km/h appositamente per ottenere che la Provincia installasse questi apparecchi, la domanda è:

cosa faranno adesso?

Riporteranno il limite a 50 km/h? Rinunceranno a queste entrate?

La risposta mi sembra facilmente capibile, ma mi piacerebbe che ce la desse qualcuno della Maggioranza, invece di ipotizzare. Sicuro è che il Sindaco o chi per essa ci dovrà dichiarare quali sono le competenze del Comune e quali dell’A.n.a.s., cosa che fin’ora ha aggirato accuratamente. Certo basta leggere l’accordo stipulato fra questi due enti per togliere qualsiasi dubbio, ma l’Amministazione continua a tergiversare.

L’accordo è molto semplice: LA COMPETENZA DELL’A.N.A.S. E’ SOLO L’ASFALTO E I GUARD RAIL, TUTTO QUELLO CHE C’E’ AL DI LA’ DELLA STRISCIA BIANCA A BORDO STRADA SPETTA AL COMUNE DI CORIANO COMPRESA LA SEGNALETICA ORIZZONTALE E VERTICALE. Da qui si può capire anche la competenza dei fossi che sono lasciati al loro destino, ecc.

I danni causati dall’errore nell’installazione di questi apparecchi sono economicamente elevati, i proventi derivanti dalle multe (stando alla situazione attuale) non andranno nelle casse del Comune, questa situazione sta toccando dei nervi scoperti dell’Amministrazione… il bilancio di questa operazione è fortemente in negativo.

Sarebbe stato forse meglio continuare ad utilizzare il Corpo dei Vigili Urbani, magari staccandolo dall’accorpamento con il Comune di Riccione (come avevamo dichiarato nelle nostre intenzioni in campagna elettorale) e riconvogliandoli sul nostro territorio?